Dopo la recente riforma, i test di ammissione sono stati nuovamente posticipati, per la gioia di chi ancora non era riuscito a studiare a causa della maturità, e per la tristezza di chi invece si era iniziato a preparare in tempo. Tra i cambiamenti notevoli, c'è una riduzione dei punti assegnati in base al voto conseguito alla maturità.
- Precedentemente i punti assegnati andavano da 4 a 10 punti
- Ora invece i punteggi vanno da 1 a 10 punti ( da 1 a 4 punti per un voto di 80/100 - 90/100, altri 1-6 punti per i restanti 10 centesimi), favorendo nettamente i voti sopra il 90.
Nel decreto precedente i bonus erano calcolati sulla media dei voti conseguiti dagli studenti all'interno di una singola scuola. Questo aveva alcuni svantaggi, ma altri vantaggi:
PRO:
- Un minimo di 4 punti raggiunto il punteggio d'esame minimo richiesto
- Bonus che si "adatta" in base alla scuola, di fatto sfavorendo le scuole dove è più facile pigliare voti alti.
CONTRO:
- Non incentivava di certo la "collaborazione" tra studenti (vedere qui validi motivi per cui è più conveniente aiutarsi che mettersi i bastoni fra le ruote, interessanti i commenti alla domanda).
Ora invece sarà più dura:
PRO:
- I punteggi sono calcolati su media nazionale: incentiva l'aiuto reciproco alle superiori.
CONTRO:
- Bonus minimo di 1 punto raggiunto il punteggio d'esame richiesto.
- Sono avvantaggiati gli istituti con medie dei voti d'esame più alte (anzi contribuiscono ad alzare la media riducendo i bonus per tutti gli altri).
Marcia indietro invece per quanto riguarda l'anticipazione degli esami voluta dal Governo Monti, sembrerebbe infatti che non si fosse raggiunta la quota minima di partecipazione ai tests per i corsi a numero chiuso. Posticipando nuovamente gli esami a Settembre invece potrebbe esserci un "boom" di partecipazioni, il che renderebbe più difficile (mediamente) passare i test.
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